La Grecia della crisi scopre la solidarietà

Molti in questo periodo avranno menzionato il fatto che la parola crisi, peraltro di origine greca, può avere due significati: quello più negativo che conosciamo tutti e quello più etimologico di ‘giudizio’, inteso come momento in cui si mette sotto esame la nostra coscienza per emergere da una situazione difficile. Quindi in sostanza crisi come occasione e non necessariamente come rovina.
Ed è questo secondo significato che sta a poco a poco improntando la vita quotidiana dei greci da qualche tempo a questa parte: in generale ho notato come sia un popolo unito ma allo stesso tempo non tanto individualista quanto piuttosto tribale – nel senso che il clan si impone sul singolo, dove l’appartenenza a un gruppo è importante per farsi (ri)conoscere – mentre in questo grave momento di crisi le persone iniziano a vedere negli altri lo specchio di se stessi in quanto tutte le vite hanno una rotta molto simile che si incrocia e si sovrappone quasi combaciando con altre prima ignorate.

Da questa ‘simpatia’ (che in greco è piuttosto ‘sentire qualcosa come-con qualcuno) nascono iniziative che rompono la superficie anonima della quotidianità per entrare in una sfera che accomuna storie e destini improvvisamente uniti: è da poco nata per esempio un’iniziativa da parte di agricoltori e cittadini per cui alcuni alimenti vengono offerti direttamente dal produttore al consumatore senza altri intermediari e quindi a prezzo più basso; molti esercenti hanno abbassato i prezzi o fanno offerte speciali particolari per far sì che sia ancora possibile andare a bere qualcosa fuori o pranzare al ristorante. Anche gli stessi formitori contribuiscono in tal senso.
Grandi ristoranti o alberghi prestigiosi offrono ogni giorno pasti ai poveri, e continua con successo la campagna “Insieme possiamo” di tutte le catene di supermercati greci, in cui chi fa la spesa può devolvere un pacco di pasta, di riso, qualsiasi cosa, ai meno fortunati.
Anche le banche, udite udite, hanno approntato programmi particolari per chi si trova in difficoltà con il mutuo, che può essere decurtato anche del 20% in casi particolari.

Insomma, sembra che si siano manifestate le due facce della crisi, sebbene in tempi e modalità diverse, come anche rilevava il Guardian quache giorno fa con una bella mappa interattiva della Grecia che si rimbocca le maniche e reagisce in maniera costruttiva alle contigenze negative.

Forse i greci possono tornare a darci delle piccole lezioni, chissà.

2 pensieri su “La Grecia della crisi scopre la solidarietà

  1. Giaime ha detto:

    Molto sommessamente, credo che sia il ritorno ad un modello economico in cui si guarda la realtà. Non scomoderei la solidarietà. E’ chiaro che da una nazione oramai spogliata di qualunque ricchezza, il modello precedente non poteva più funzionare e, siccome siamo animali sociali, nelle difficoltà cerchiamo di rinunciare tutti a qualcosa per poter avanzare di un poco. Forse dovremmo cominciare a farlo anche noi. Anziché pensare al denaro fine a se stesso, dovremmo cominciare a riconsiderarlo come un mezzo.

Scrivi una risposta a Giaime Cancella risposta