Atene brucia e io non posso fare altro che scrivere

E’ tutto così surreale. Abito a due fermate dal centro di Atene e sembra una normale serata come tante. Invece il centro di Atene è in fiamme. E il peggio è che temo sia solo l’inizio. Se il Parlamento voterà – come sembra sicuro che farà – il decreto che legherà indissolubilmente la Grecia alla volontà della troika e decreterà in pratica la fine di quello che rimaneva dell’autonomia decisionale ellenica, la popolazione sarà ulteriormente prostrata, la disoccupazione arriverà a livelli elevatissimi (probabilmente oltre il 25%) e gli scontri a cui stiamo assistendo stasera saranno solo l’antipasto di un conflitto continuo.  Assurdo pensare che abbassando gli stipendi (ulteriormente) si aumenti la competitività: se un’impresa troverà affitti ai prezzi attuali e bollette di centinaia di euro (invece che di decine come in Romania e altri paesi “competitivi”) non verrà mai a insediarsi qui in Grecia. Agire in questo modo significa solo affossare quello che rimane del tessuto sociale e della capacità di sopportazione dei greci.

Già ora si aggirano per Atene zombie umani, persone che hanno perso tutto e vagano con aria allucinata per le strade. Gente che ormai non ha niente da perdere ed è capace di tutto. Che ne sarà dopo che le misure votate stasera saranno applicate?

Papandreou parla mentre alle sue spalle la tv greca mostra immagini che sembrano arrivare da Kabul, da Homs, dal Cairo. Bruciano cinema, ristoranti, banche, negozi. Ambulanze non riescono a farsi strada tra la folla per raccogliere decine di feriti nel centro cittadino.

Sono triste, e non posso fare altro che scrivere. Ma anche questo sembra futile di fronte alle fiamme, di fronte alla follia di un paese lasciato in balia del peggio. Coscientemente. Su cui si specula anche, come se fosse una roulette.

La politica ha abdicato all’economia, e questo è il risultato. Atene è solo la prima vittima, la Grecia solo una cavia che soccombe prima di altre.

Come sono lontani Tucidide, Sofocle, Aristofane. Come è immensamente e irrimediabilmente irraggiungibile il loro pensiero, il loro alito.

37 pensieri su “Atene brucia e io non posso fare altro che scrivere

  1. Congrats to your daughter! Good for her. I never thought about that you have to buy your own uniforms. Hm. But I’m sure evtreyhing will work out just fine.All my best to you.

  2. Ciao Marco, intanto complimenti per il post.
    Vorrei chiederti un commento, da osservatore privilegiato quale sei, a questo articolo (simile a tanti altri che si trovano sui giornali e nella Rete) che spiega come la Grecia sia tutt’altro che vittima: http://www.linkiesta.it/grecia-tagli-debito-pubblico

    La prima reazione a un articolo come quello de Linkiesta è: sì, ma i comuni cittadini greci perché devono pagare per gli errori della loro classe politica? D’altro canto stiamo parlando di un paese che per decenni ha vissuto nel suo complesso al di sopra delle sue possibilità, mentendo sullo stato della sua economia. Insomma: i contorni sono tanto sfumati da essere irriconoscibili.
    So che di questi argomenti ti sei già occupato, ma proprio perché il tuo punto di vista mi sembra ‘terzo’ tanto rispetto ai tecnocrati quanto rispetto ai lottacontinuisti vorrei chiederti se tu hai trovato o stai trovando qualche punto fermo in questa grande contraddizione che sembra essere la crisi greca.

  3. Anonimo ha detto:

    Salve, io sono Ateniese ma abito in Italia, i miei amici e parenti erano tutti in centro, commento la frase sua “Gente che ormai non ha niente da perdere ed è capace di tutto. Che ne sarà dopo che le misure votate stasera saranno applicate?”
    La gente che ormai non ha niente da perdere è andato in certro per urlare e manifestare in pace, non ha niente a che fare con la gente del governo che ha brucciato Atene, che ha distruto tutto. Io non c’èro, volevo esserci, ho parlato al telefono con i miei cari amici e parenti…non èrano loro e nessuno disperato. La polizia pagata bene dallo stato ha distrutto tutto…poi i media si occupano dei danni per strada, niente dei danni del popolo, dei danni del loro futuro, dei danni che vengano furi votando SI, per piacere a chi fa blog o media…notate questo detaglio importantissimo, i miei e me stessa se ci fossi lì ….hanno risciato tanto per manifestare, non hanno creato danni….i danni sono creati dal governo!!!!!!!!!!!

    • marco ha detto:

      TI ho risposto in privato, ma lo chiarisco per tutti: quella frase che dici era rivolta non ai manifestanti, ma ai tanti che vedo in giro senza ormai casa e lavoro e che non sanno davvero dove sbattere la testa. E saranno temo sempre piu’ numerosi, dopo il voto di domenica.

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  4. shawantsrevenge ha detto:

    Complimenti.
    Come ho scritto sul mio ultimo post
    ” Rispondiamo ad un sistema che misconosciamo e siamo palesemente in guerra.
    Ridurre gli Stati ad una povertà estrema senza bombardarli fisicamente, cambia il metodo ma non il risultato”.
    Tieni duro.

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  5. Per quanto posso consolarti,ti sono vicino con l’anima.
    Purtroppo paghiamo le schifezze di questa politica corrotta e senza scrupoli! Adesso e’ la Grecia domani sarà l’Italia, siamo legati dallo stesso filo tenuto in mano dai banchieri !
    La violenza e’ sempre da condannare ma quando non hai più il futuro cosa puoi fare?

  6. Si stanno pagando i conti amari della finanza internazionale che ha voluto creare l’euro prima di creare un super-Stato europeo… la Grecia sta pagando il conto più salato, ma tutti i Paesi stanno affrontando crisi mai viste in passato. In passato succedeva che quando arrivava una crisi, il governo o la banca centrale svalutava la propria moneta e faceva cosi ripartire l’economia. Un circolo vizioso che forse avrebbe avuto conseguenze più cupe in un lontano futuro. O forse no? Daltronde dal 1971, le banche centrali immettono liquidità – cioè banconote – senza nessuna correlazione con le riserve auree… chi può dirlo.
    Soffro per Atene e per la Grecia intera, ma so che si risolleverà. Ma ci vorrà molto tempo, e ci saranno molti sacrifici.
    Atene brucia. Come anche fu in passato. Ma si è sempre risollevata in piedi, gloriosa e a testa alta come l’immortale civiltà da lei fondata.

  7. superciuk2008 ha detto:

    Seguo con angoscia da F>rancoforte quello che succede in Grecia. Lavoro qui per l’Italia. Cosa sara’ delle nostre utopie, dei sogni di unita’ europea, di diritti per tutti e di doveri condivisi?

  8. e’senza senso il modo in cui la Ue ha gestito lintera questione Greca , in ritardo , con tracotanza, incoerenza e lungimiranza inesistente.Aggiungiamo l’opportunismo finanziario eo politico piu’ meschino confermato una volta di piu’ dalla notizia ultima che il vostro governo spendera’ il tre per cento del PIL in spese militari solo quest’anno(vedi TG 3 ore 14 di oggi)!!!..chissa’ a favore di chi… mi dispiace moltissimo per tutti voi…l’aspetto piu’triste e’che siete solo l’inizio di una serie lunga di dolori Europei violenti…prossima fermata Portogallo e Irlanda(piu’ gettonati) e magari…Italia.

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  9. Non sono un disfattista ma credo che la migliore decisione da prendere degli Ateniesi e degli altri sia quella di ripartire da una fase di ripristino popolare senza badare alla economia europea . Come altri,i Greci, possono dichiarare fallimento,non nuocerebbe loro più di quanto stia facendo la crisi.!! Lo facciano loro stessi,ora,subito, per evitare la disfatta totale;inutile spargimento di sangue per le piazze, è tardi per le sovversioni,alimentano solo lo sconcerto e la pietà,inutili i governanti.
    Tutta l’economia basata sui debiti non reggerà; ogni popolo,della crosta, dovrebbe cominciare a vedere questi fatti come chiari segnali di tracollo storico di svergognate politiche internazionalmente comunitarie,che malgrado a consensi popolari non hanno saputo inserirsi in evoluzione naturale dell’uomo in seno a tecnologie di innovazione,affatto liberali.Neanche democrazie popolari hanno voluto dare svolta,perchè collusi in sistemi di oligarchia,insistendo in consolidamenti o nuove instaurazioni di varianti delinquenziali atte a sopravvalere sul minore.

  10. gotlieb.weiner ha detto:

    Con Atene sotto il fuoco incrociato di trojke e lacrimogeni, vedere che c’è chi se ne occupa non per stare sul pezzo, ma perché pensa, è bello!
    gotlieb

  11. sentierinelbosco ha detto:

    Devi resistere! Continua a scrivere! Sei un testimone! E’ importante, molto importante l’orizzonte del tuo sguardo. Osserva e continua a pensare e scrivere. Ciao. Grazie.

    • Read that article this morning. $31 million for 160 units? That’s nearly $200k a pop. I bought my son a quad-copter the other day for $100. There was another unit next to it with a video cam for less. Admittedly no live feed, and I doubt it would fly at 35 kmh, or for half an hour. Still, whe27&#8r1e;s the $200k go?

  12. Scusami tanto, sono Alessandro Banfi, un giornalista tv Mediaset e lavoro con Alessio Vinci come autore di Matrix, approfondimento su Canale 5, ti seguo su Twitter. Giovedì sera saremo ad Atene per una puntata in diretta sulla crisi greca. Avresti voglia di partecipare come testimone di quello che sta accadendo? Se sì riscrivimi o sulla e-mail o via Twitter. Grazie e comunque complimenti per il tuo blog.

  13. Qualcuno ha pensato di contattare l’Ambasciatore greco in Italia per chiedergli che intervenga per fare ottenere, in favore dei richiedenti, la nazionalità greca?
    Io lo già fatto inviandogli i miei dati. Non so a quanto varrà la cosa, ma certo è un buon segnale.
    Poi, ciò che più mi colpisce non è il fatto che la città brucia, perché questo è, per quanto brutale, nella previsione delle cose?,Ciò che più è grave, è che nelle guerre servili chi ci rimette il poco che ha sono sempre i disgraziati che, acefali, sì scagliano contro qualsiasi cosa senza più comprendere che, verosimilmente, con le azioni violente non mirate stanno danneggiando un altro disgraziato come loro che manifesta come loro. Ed ho la convinzione che presto ciò avverrà anche in Italia, anzi in colonya ytalya.
    kiriosomega


  14. In questi frangenti non bisogna perdere la lucidità. Ci siamo illusi di aver raggiunto il benessere e la libertà, convinti di essere migliori e più bravi di chi ci ha preceduto. Troppo in fretta siamo saliti sull’olimpo degli dei per comprendere che li c’è il deserto. Occorre tornare con i piedi per terra a salvare noi stessi e il nostro piccolo mondo degli affetti, accetando un passaggio strettissimo. Null’altro possiamo fare contro uno tsunami che noi stessi abbiamo provocato, consapevoli o no, contribuendo ad alimentare l’ingordigia dei “potenti” attraverso consumi sfrenati ed alimentando il debito di cui se ne è fatto indebito commercio da parte di aridi e spericolati personaggi della finanza mondiale.
    Questo è ciò che ho capito dal 1997 quando i mercati cinesi hanno cominciato a invadere il mondo mettendo in crisi l’occidente adagiato su se stesso.

  15. Complimenti per lo stile. Comunque gli zombie umani che si riversano nelle strade greche sono il risultato di un sistema che produce per su natura zombie umani, da secoli nei territori coloniali schiacciati dall’imperialismo e dal colonialismo, da decenni nei paesi del cosiddetto Sud del mondo (mi rifiuto di chiamarlo Terzo) che spesso coincidono con i primi, da molto più di recente anche i popoli dei paesi che questo sistema l’hanno creato: in breve, è un sistema che a lungo andare si mangia da solo e finisce per implodere. Non prima di una violenta agonia.

    • marco ha detto:

      Non posso che approvare. Considerando il fatto che mia moglie è siriana, non solo puoi capire che so di cosa parli, ma puoi immaginarti come ci sentiamo in questo periodo…

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